La protezione antidiscriminatoria contro le molestie sessuali vale anche per le regole probatorie

Lucia Venditti

Abstract


Abstract As for safeguards at work, sexual harassment is considered equivalent to gender discrimination according to art. 26, par. 2 of Legislative Decree 198 of 2006. Such correspondence in line with the interpretation most compliant with the Union law scope is extended to the applicable system relating to presumptive evidence stated by art. 40 of the same Decree, as no exception to the general principle can be envisaged and a negative differential treatment (tertium comparationis) with respect to other gender employees not suffering similar unlawful actions can be identified. (In the specific matter the Supreme Court has confirmed the ruling of the ordinary judge who had considered relevant the witnesses statements together with supporting statistical evidence on extremely high turn over of young female employees who kept resigning shortly after their hiring without any apparent motivation)

Riassunto - In tema di tutela contro le molestie sessuali nel rapporto di lavoro, l'equiparazione alle discriminazioni di genere enunciata nell'art. 26, comma 2, del d.lgs. n. 198 del 2006, secondo l'interpretazione pi conforme alle finalitproprie del diritto comunitario, si estende al regime probatorio presuntivo ex art. 40 del medesimo decreto, sia per l'assenza di deroghe al principio generale, sia per la configurabilit del "tertium comparationis" nel trattamento differenziale negativo rispetto ai lavoratori del diverso genere che non patiscono le medesime condotte. (Nella specie, la S.C. ha confermato la decisione del giudice di merito che aveva valorizzato le deposizioni testimoniali corroborate dalla prova statistica, individuata nel serrato "turn over" tra le giovani dipendenti che, dopo breve tempo dall'assunzione, si dimettevano senza apparente ragione).


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